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DON'T LOOK AT ME LIKE THAT
-Françoise! Aspetta! -
003 si voltò a guardarlo con sguardo irremovibile mentre le si avvicinava con espressione preoccupata e leggermente rigida ...
-Françoise ... cambia idea ... ritirati da questa missione ... - le chiese guardandola dritta negli occhi ...
Lei scosse la testa ... - No . Non lo farò. -
Il tono della sua voce era freddamente sicuro ...
-Perché? Era già deciso! Ci sarebbe andato Seven! Non c'è motivo per cui ... - trattenne il respiro ... - ... tu … debba metterti in pericolo, in questo modo ... -
-Non sarò in pericolo. Ci sarete tu, 002 e 004 a guardarmi le spalle. -concluse tranquillamente, senza fare una piega ...
Joe era perplesso ... prima di quel momento, non le aveva mai letto in volto una tale determinazione per una missione ... e questo, lo turbava profondamente …
La ragazza lo guardò un'ultima volta e, siccome lui si era ammutolito, si girò per andarsene ...
-Françoise ... - mormorò fievolmente ... -Dimmi perché ... solo dopo aver visto quelle foto ... hai deciso di prendere il posto di Seven ... ?-
Lei era di spalle, ferma e immobile ... quando sospirò e ... -Conoscevo quella ragazza ... -
009 sgranò gli occhi, sconvolto ... -Tu ... - era così attonito e confuso che, non riusciva nemmeno a riunire le idee per mettere due parole assieme ...
-Tutti la chiamavano Mana ... da Manami ... -inspirò profondamente ... - ... frequentava la mia stessa palestra ... e i miei stessi corsi ... qualche volta ... abbiamo preso anche il caffè assieme ... - alcune lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance ... - ... e abbiamo parlato di lei ... del suo lavoro ... della sua adorata sorellina Sora ... e della sua mamma ... che le ha cresciute da sola ... -sentì una fitta tremenda al cuore ... strinse le mani a pugno e poi, si voltò verso di lui, con occhi lucidi e rossi e pieni di rabbia e amarezza ... -Voglio vedere in faccia ... quel mostro che le ha fatto questo!- inconsciamente la voce le si incrinò dalla sofferenza ...
-Françoise ... -
-Ti prego ... so di potercela fare! ... e se voi, mi darete una mano, riusciremo a consegnare quella bestia nelle mani delle autorità! Non mi succederà nulla, finché ci sarete voi! Per favore ... - la sua supplica gli fece male ... infinitamente male ... ma non ce la faceva proprio a dirle di sì ... soprattutto, dopo aver visto le foto di quella povera ragazza innocente ...
-Françoise ... ascolta ... sei troppo coinvolta ... è meglio che ti ritiri ... -deglutì nervosamente mentre lei lo guardava sconcertata ... -Dopo quello che mi hai detto-
-Tu non lo faresti!-obiettò lei, senza farlo finire.
Joe si ammutolì nuovamente ...
-Non l'hai mai fatto! Non ti sei mai ritirato! … soprattutto, quando la cosa ti riguardava in prima persona!-disse con voce malferma, ferita dal suo comportamento ...
Il ragazzo abbassò lo sguardo, restando in silenzio ...
-Non sei nella posizione di chiedermi una cosa simile! E neanche di impedirmelo! -si ricompose, cercando di riprendere il controllo di sé ... -Io andrò in missione ... con o senza il tuo appoggio.- concluse irremovibile e irragionevole, andandosene via e lasciandolo solo nel corridoio di fronte alle loro stanze ...
009 chiuse le palpebre, stringendole con forza ... e mormorò con un filo di voce ...
-È diverso ... nessuno avrebbe pianto la mia morte ... ma se a te succedesse qualcosa ... io ... io ... ne potrei morire ... -
Era la notte prima della missione ...
… e Joe non riusciva a chiudere occhio ... guardava e riguardava quelle foto con insistenza, quasi ossessiva ...
Se ti succedesse qualcosa ... non me lo potrei mai perdonare ...
Inspirò profondamente e poi, sparse le foto a raggiera sul tavolo ... davanti a sé …
Ormai, conosceva ogni dettaglio e particolare ... del suo volto ... e del suo povero corpo straziato e martoriato ... ma non riusciva proprio a impedirselo di continuare a guardarle e a chiedersi, quale essere avesse potuto fare una cosa talmente mostruosa ad un altro ... e quale mente, perversa e malata, avesse potuto infierire così crudelmente, su una povera creatura, la cui unica colpa era quella di essere innocente e bella ...
Con la testa pesante e piena di pensieri, si alzò in piedi e , con le mani infilate in tasca, si avvicinò alla finestra di camera sua ...
La luna era alta, ma il cielo persisteva in un buio senza stelle ...
… le nuvole coprivano il firmamento mentre erano in attesa di scatenare tutta la loro forza e ... all'improvviso, accadde … un grosso boato fece tremare la stanza ... e un istante dopo, un lampo di luce sinistra attraversò l'intera volta ...
E’ vicina ... la tempesta sta arrivando …
Joe stava guardando con espressione assente e triste il nascere di quel nuovo giorno, quando all'improvviso, un rumore alle sue spalle attirò la sua attenzione ...
-Da quando sei qui?-
Jet richiuse con una certa cura la porta della cucina ...
-Uhm ... un po’ ... -disse sorseggiando il caffè ...
-E cioè? -insistette l'amico, versandosi anche lui del caffè in una tazza ...
-Non credo che ti piacerebbe la mia risposta ... -
-Non ti ho chiesto se hai dormito o meno ... anche perché ... - ... lo guardò rapidamente ... - ... indossi gli stessi pantaloni e la stessa camicia di ieri sera a cena ... -
009 lo guardò a sua volta ... -Anche tu ... se è per questo ... -gli fece notare, alzando un sopracciglio ...
-Ma io non ho mai detto che sarei andato a dormire ... -
L'amico sospirò ... - Ma sarebbe stato meglio se ci fossimo riusciti ... -
-In genere ... rendiamo meglio quando siamo sotto pressione e non abbiamo dormito ... ricordi? L'adrenalina scorre veloce nelle vene e -
-Questa volta è diverso. -disse bruscamente, interrompendolo ...
002 rimase un attimo in silenzio, osservandolo ...
-È sempre diverso ... Joe ... -
Posò la tazza sul tavolo ... –Questa volta, non si tratta di noi ... non possiamo sbagliare.-
-E non sbaglieremo. Ma ... questa non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare una missione pericolosa e a coprirci l'un l'altro.- gli si avvicinò preoccupato ... -Hai fatto di nuovo quel sogno? -
Joe scosse la testa ...
-Perché non glielo hai detto? -
-A che pro? Tanto non sarebbe servito a nulla ... non sarei riuscito lo stesso, a farle cambiare idea ... - mormorò tristemente, abbassando lo sguardo ...
L’amico annuì e restò lì, in silenzio, accanto a lui, a guardare il sorgere di quella tetra alba che incombeva su di loro …
La prima volta che fece quel sogno, fu proprio la notte prima che Gilmore parlasse e assegnasse loro quella missione, così fuori dai loro soliti compiti ...
Nel pieno del sonno, si era infatti svegliato di soprasalto, sconvolto e sudato, nominando il suo nome ...
Françoise ...
Si era passato nervosamente le mani tra i capelli e poi, agitato, si era alzato dal letto … cominciando a camminare per la stanza con un'ansia mai provata prima ...
Maledetto sogno ...
Strinse forte le mani a pugno ...
Non deve accadere ... non può accadere ...
Inspirò profondamente, tentando di tornare padrone di sé, ma ... quell'immagine ... era inesorabilmente ferma nella sua mente e nei suoi occhi ...
In passato ... alcuni dei suoi sogni ... con dinamiche simili e colori analoghi , purtroppo per lui, avevano avuto un riscontro nella realtà e ...
Questo non può realizzarsi. No.
Chiuse con forza gli occhi e ... il corpo di Françoise ... nudo e senza vita ... disteso inerme e fragile di fronte ai suoi occhi mentre lui gridava il suo nome in lacrime ... gli tolse il fiato e lo atterrì, fino a farlo tremare e cadere in ginocchio, per terra ... vinto e soprafatto …
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Alcune ragazze, molto belle e sensuali, gli giravano maliziosamente intorno, ma senza attirare la sua attenzione ... i suoi occhi erano infatti rivolti verso un'unica persona ...
-Per ora tutto tranquillo ... -gli disse Jet avvicinandosi ...
Joe annuì, senza distogliere lo sguardo da lei ...
-Non so cosa sperare ... -esordì all'improvviso, mandando giù un sorso del suo drink ...
-Che vuoi dire?-
-Che ... -esitò ... -... che non so se voglio se la prima parte della nostra missione vada bene ... -mormorò fievolmente ...
009 sentì una fitta al petto ... -Capisco cosa vuoi dire, ma ... questo è il nostro lavoro .-
-Non era quello che pensavi ... almeno fino a un'ora fa ... prima che entrassimo qui ...-
-Ormai, è inutile fare pensieri simili. Siamo in ballo e ... dobbiamo farlo ... senza considerare il fatto che, la polizia criminale di Tokyo ha chiesto urgentemente e disperatamente … il nostro intervento … anche se non era di nostra competenza … -
-Sì, lo so ... per il bene della comunità ... -
-No. Per quelle quattro ragazze innocenti ... che non avranno più modo di vedere il volto delle persone che amavano ... -concluse, mandando giù l'ultimo goccio del suo cocktail ...
002 rimase un attimo in silenzio … come se le sue parole avessero improvvisamente fatto scattare qualcosa dentro di lui e ... -È stato un errore. Un madornale errore! Dobbiamo interrompere la missione. Adesso. -gli disse inaspettatamente, con voce agitata ...
Per un attimo, la sua reazione lo spiazzò, ma si riprese subito, ammonendolo con tono intransigente … -Jet, calmati.-
-No. Fermiamoci qui. Andiamo a prenderla e portiamola subito a casa! È stata una follia! Non possiamo consegnarla nelle mani di quei bastardi! Potrebbe accaderle qualsiasi cosa! Nessuno ci assicura che non le facciano del male ancora prima che-
L'amico gli rivolse uno sguardo gelido e cupo … -Jet smettila. O sarai tu a lasciare la missione. -gli intimò arrabbiato per quella sua perdita di controllo inappropriata.
Lo sguardo e il tono dell'amico sembrarono però, richiamare subito il compagno in sé ... che annuì debolmente ...
-E adesso ... concentrati sulla missione. E su niente altro. Non perdere mai più di vista, un’altra volta … neanche per un attimo, il nostro fine. -
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Françoise guardò con attenzione il suo riflesso nello specchio del bagno ...
Era tanto che non indossava un abito simile e non frequentava un locale alla moda come l'Exid ...
Non avrei mai pensato che ... mi sarei vestita così, solo per ... incontrare il mio carnefice ...
Scosse la testa ...
Non mi accadrà nulla ... Joe e gli altri ... mi proteggeranno ...
Con quel pensiero che le tormentava la mente , a causa delle parole di Jet, si voltò a dare un occhio attorno ...
Alcune ragazze parlavano allegramente, appoggiate al muro, aspettando che qualche bagno si liberasse ... altre si risistemavano il trucco ... e altre ancora parlavano maliziosamente di ragazzi ...
Queste ragazze sono così spensierate e tranquille ... pensano a cose frivole ... si divertono e ... non hanno la minima idea dei mostri che si aggirano, con modo innocuo o gentile, intorno a loro …
Ripensò a Mana ...
Povera piccola Mana ... anche tu eri così ... anche tu avevi la vita negli occhi ... e anche tu ... eri qui ... allegra e spensierata, per divertirti con le tue amiche ... ignara che ... uno dei tanti mostri che ci circondano, stesse aspettando proprio te, dietro l'angolo ...
Sentì alcune lacrime affacciarsi prepotenti ...
No ... mi devo calmare ... non posso lasciarmi prendere dalla tristezza ... né tantomeno perdere il controllo proprio adesso! … devo assolutamente farcela …
Inspirò profondamente e con mani malferme, si asciugò gli occhi ...
-Hey, Fran ... tutto bene? -una bella ragazza orientale, con due brillanti occhi castani e lunghi capelli scuri e mossi, le si avvicinò ...
-Sì ... tranquilla Gina ... -le sorrise debolmente, sforzandosi di calmarsi ...
-Sicura?-le chiese,guardandola dubbiosa ...
-Sì ... -
-Uhm ... -mugolò ... -Va bene, ma se c'è qualcosa che non va,dimmelo e torniamo subito a casa! Capito?-
-Tranquilla!-sorrise con più convinzione ...
La ragazza annuì ... e poi ... -A proposito ... te l'ho detto quanto ti sta bene questo abito?-
Françoise rise ... -Sì! Cinque volte!-
-E ti ho anche detto che mi piace moltissimo il trucco? -
Sospirò divertita ... -Sì! -
Quella sera aveva indossato un abito corto a tubino, senza spalline e con la scollatura a cuore, di viscosa e seta blu, con rifiniture di satin. Una bella collana vistosa a pendenti, con Swarovski bianchi e un paio di sandali neri chiusi e a punta, laccino alla caviglia e tacco a spillo ...
Inoltre si era anche truccata ... con uno smokey blu e nero, tanto eyeliner e mascara ... blush rosa e lip tint rosa ...
I capelli invece, li aveva leggermente arricciati e poi, legati in una coda laterale bassa, fermata con un fiore blu di stoffa ...
-Perfetto! Allora, non perdiamo tempo e torniamo subito in sala, a farci ammirare da tutti quei bei ragazzi che ci sono stasera! Sai … - si morse un labbro, per la troppa euforia … - … ne ho visto un paio, per niente male! -
Rise divertita … -Sì, certo ... - ... era ora però, di mettere in atto la sua prossima mossa ... - ... andiamo subito ...prima, però ... - si fermò, facendo una piccola pausa ... in cui arrossì ... - ... vorrei chiederti un consiglio ... -
-Sì, dimmi ... -
Si schiarì la gola, facendosi coraggio e, alzando leggermente la voce in modo che, anche altri, potessero sentire … -Ecco ... io ... vorrei chiederti se ... la prima volta ... è così dolorosa e ... imbarazzante come dicono … -
L'amica sgranò gli occhi e poi, la guardò perplessa … come così, anche alcune altre ragazze, lì vicino a loro, che sentirono la richiesta e si misero subito ad ascoltare, incuriosite ...
-Cosa?! ... mi vorresti dire che … tu ... non hai mai fatto ... sesso?!-
-Ecco io ... -abbassò gli occhi timidamente mentre le guance diventavano rosse come mele ...
-Non ci posso credere ... o meglio ... dai, davvero?! -chiese incredula ...
Françoise rimase in silenzio ... leggermente a disagio …
Dopo un attimo di sconvolgimento, Gina si riprese e ... -Scusami ... non volevo metterti in imbarazzo ...- allungò una mano verso il braccio dell'altra e glielo accarezzò dolcemente ... -Dai ... non c'è niente di male! ... in fondo ... è una tua scelta! ... e non dei ragazzi che ti girano attorno!-concluse ridendo, per smorzare i toni ... -Quindi ... cosa vorresti realmente sapere? Forza! Non avere paura a chiedere! -
-Ecco ... -balbettò confusa ... a dire il vero, avrebbe dovuto prepararsi quel discorso con un certo criterio, ma … - Io … -
-Ok … scusa … se avessi saputo … ovviamente, non avresti chiesto a me ! - fece un sospiro … e , in mezzo al bagno di uno dei locali più chic di Tokyo, le tenne una vera e propria lezione sul sesso, dalla a alla z, senza troppi peli sulla lingua, sotto gli occhi di molte altre ragazze …
-E se … non la rapissero? –
Joe rimase in silenzio … osservando con un certa ansia la porta del bagno delle donne …
Era ormai passato un bel quarto d’ora da quando Françoise e la sua amica vi erano entrate e …
-Lo faranno … - disse all’improvviso … - … Mana e le altre ragazze … sono state tutte e tre rapite il giorno prima dell’asta in questo locale e … tutte e tre avevano le stesse caratteristiche … -
- … erano belle ed innocenti … -
-Già … -
Jet inspirò nervosamente … -Quel bastardo … schifoso e pervertito … le acquista all’asta per violentarle … seviziarle e … ucciderle … -
A quelle parole, le immagini di Mana e quelle del suo sogno, si presentarono con violenza, accavallandosi le une alle altre, di fronte ai suoi occhi … togliendogli il fiato e fermandogli dolorosamente il cuore, per un lungo istante …
-Lo dobbiamo prendere … ad ogni costo. - concluse perentorio … -E se … il piano di Françoise, di mettersi a parlare con la sua amica in bagno, per farsi sentire, funziona … - si fermò …
- … verrà sicuramente rapita … -
Annuì …
Durante la serata, era stata avvicinata da molti uomini, ma nessuno di loro, a parte farle gli occhi dolci e provare ad allungare un po’ le mani, aveva dato l’idea di essere un rapitore … e per questo, stava cominciando ad assalirla la preoccupazione che la sua idea fosse un completo flop e non avesse funzionato …
Si guardò un attimo attorno … nel locale la gente era diminuita e nessuno dei clienti rimasti sembrava sospetto …
E adesso? …
Cercò con lo sguardo Gina … e la vide completamente assorta a parlare con un tipo che aveva conosciuto quella sera, su uno dei divani laterali , poco distante da lei …
Sospirò … e molto demoralizzata, si allontanò, dirigendosi verso la grande terrazza aperta dell’Exid …
Prima di uscire però, diede un occhio ai suoi amici …
Jet stava parlando con una ragazza … Albert era seduto ad uno dei tavoli, bevendo un drink … e Joe era al bancone del bar a parlare con il barista … ma nessuno di loro stava facendo realmente quello in cui eri intenti … tutti e tre , infatti, la seguivano scrupolosamente, senza mai perderla di vista …
Si strinse tra le braccia, sentendosi in colpa con loro per aver suggerito quel piano … probabilmente, era stato tutto solo una perdita di tempo … così, con sguardo basso, uscì a prendere una boccata d’aria …
Eppure … in qualche modo, chi aveva rapito sia Mana che le altre, sapeva bene che non erano mai state con un uomo … destinandole così, inevitabilmente, alla loro fine …
Ma come hanno fatto a saperlo, allora? …
Ci aveva riflettuto parecchio su quel particolare e l’unica idea che le era venuta in mente, erano state le chiacchiere che si fanno generalmente in bagno tra donne …
Per questo, aveva architettato quella scena nella toilette, ma adesso sembrava esser stata solo una perdita di tempo, ridicola e imbarazzante …
Avvilita, inspirò intensamente l’aria fresca della sera e, inaspettatamente … all’improvviso, tutto divenne oscuramente buio …
Quando si svegliò, si ritrovò distesa, su un pavimento freddo e umido … al buio … e in bocca aveva quel disgustoso sapore metallico che, purtroppo, le era familiare …
Cloroformio …
Si fece forza sulle braccia, era ancora intontita dall’anestetico, e si alzò a sedere, appoggiandosi con la schiena al muro gelido … e, per un attimo, il ricordo del suo rapimento … anni prima, da parte dello Spettro Nero, le tornò vivo in mente … facendola tremare …
Scosse la testa, un po’ per riprendersi e un po’ per allontanare, rapidamente, quel pensiero che la turbava ulteriormente, in un momento in cui invece, doveva essere solo e completamente padrona di sé stessa …
Lentamente, i suoi occhi si abituarono a quel buio profondo e, guardandosi attorno, si accorse improvvisamente della presenza di un’esile figura scura, rannicchiata in un angolo … poco più in là di lei …
-Hey … - mormorò con voce fievole … trascinandosi nella sua direzione …
… la persona alzò la testa …
Si trattava di una ragazza … più o meno della sua età … che appena la vide, le si gettò addosso, impaurita e in lacrime …
Françoise rimase per un attimo annichilita … ma poi, comprese … e le fu tutto chiaro …
Siamo nelle mani dei trafficanti di anime …
-E’ nelle loro mani … ormai, da diverse ore … - disse Jet, con un filo di voce, guardando fuori dalla finestra d’albergo che avevano prenotato nell’attesa dell’asta …
Albert si limitò a guardarlo cupo … mentre Joe continuava a guardare, con ossessione, le foto di Mana … senza rispondergli …
Erano state chiuse in quella specie di prigione sotterranea, allungo … tanto che, quando vennero a prelevarle, per portarle via di lì, sia lei che l’altra ragazza emisero un piccolo gemito di dolore, per le fitte acute e pungenti come aghi che sentirono agli occhi …
Le strattonarono con forza, lungo alcune rampe di scale, fino al piano di sopra, di quello che sembrava un vecchio edificio … e, ad un certo punto, gli uomini che erano venute a prenderle, le separarono, portandole in aeree diverse della struttura …
Mentre Françoise e il suo aguzzino si allontanavano, sentì distintamente l’altra ragazza piangere impaurita e pregare di essere lasciata libera …
Con il cuore in gola e la disperazione che dilagava nelle sue vene, si fece violenza psicologica, per sopportare quella crudeltà e non reagire, rischiando di rovinare tutto proprio adesso … quando erano ormai così vicini alla loro meta …
003 fu spinta e gettata per terra, come spazzatura … in una grande stanza, molto vecchia, ma lussuosa … piena di luci e mobili antichi … drappi pregiati e tappeti persiani … mentre la porta alle sue spalle veniva chiusa con fermezza … e dei passi pesanti, proveniente da davanti a lei, le si avvicinavano …
Con timore, alzò la testa …
In piedi, proprio di fronte a lei, vi era un giovane uomo, dai capelli castani, con gli occhi verdi e dai tratti occidentali, vestito con un abito di fattura costosa ed elegante, che la stava guardando sorridente …
Il tipo si piegò sulle ginocchia, e con una mano, le prese il mento e glielo alzò …
-Quindi … saresti tu … il nostro pezzo forte di stasera?-
Françoise lo guardò intimidita, tremando visibilmente …
Soddisfatto, nel vederla così confusa e smarrita, piegò le labbra in un ghigno malvagio … -Sei davvero … così preziosa … come dicono? – le lasciò bruscamente il mento e si rialzò … per dirigersi verso un tavolo su cui vi era una bottiglia di liquore, da cui poi, si versò da bere … -Sai … non se ne trovano di ragazze come te … sei merce molto preziosa … se, ovviamente, è vero, quello che mi hanno detto! - mandò giù un sorso … continuando a fissarla senza ritegno e senza riguardo … -Una ragazza … della tua età … ancora vergine … è una cosa più unica che rara … - l’uomo si accomodò fieramente su una poltrona … mentre lei si stringeva timidamente nella braccia e abbassava umiliata lo sguardo …
-Stasera … mi farai guadagnare molto denaro, biondina … la tua innocenza costerà cara al tuo acquirente … e a me invece, porterà tantissimi soldi … - sorrise divertito ed entusiasta, facendo segno all’uomo che l’aveva portata lì, di tirarla su … -Portala nella sala dei preparativi e … lasciala nella mani di Hana … -
Hana era una donna di mezz’età che si occupava di preparare le ragazze per l’asta … lavandole … profumandole … vestendole … e truccandole … insomma … una sorta di Caronte che trasportava le sue anime verso l’oblio …
Quando la consegnarono nelle mani della donna, per un attimo, si rincuorò … perché vi trovò anche l’altra ragazza … sana e salva … ma fu solo un brevissimo istante! … perché tornò subito cosciente di quello di cui erano in balìa : la poverina era infatti nuda e in lacrime … in piedi contro il muro … e con le braccia a coprirsi vergognosa e impaurita … mentre la donna le intimava con durezza di stare in silenzio e di vestirsi con la roba che le aveva dato …
Françoise assistette alla scena con occhi increduli ed amareggiati …
Siamo solo oggetti con un prezzo addosso … e la nostra identità di essere umano, ci è stata portata via ed annullata nel momento in cui ci hanno rapite e racchiuse come animali …
Mentre rifletteva sul loro misero stato, al limite della comprensione, Hana le si avvicinò, scrutandola con attenzione … -Quindi … saresti tu, biondina … la merce di lusso della serata … - sorrise perfidamente ... - … bene … ci penserò io a te … - concluse con ghigno crudele …
Hana le diede un ultimo sguardo … -Adesso sei perfetta … -
Françoise, arresa e sconfitta, teneva lo sguardo assente e vuoto, verso il basso …
… era come una bambola di pezza … senza vita ed inerme, alla mercé di quegli esseri folli e disumani …
Chissà quante donne, di ogni età, avevano subito tutto quello ? … e in quante, in quel momento, in chissà quale altro luogo del mondo, venivano trasformate in oggetti da vendere ? … in bambole vive per i capricci perversi di qualche essere senza anima e senza morale ? …
All’improvviso, una mano forte e maschile , le prese il mento, tirandole su il viso …
Era di nuovo quell’uomo … che la guardava e le sorrideva soddisfatto … -Hai fatto un ottimo lavoro Hana … è perfetta … -
… era vestita con un abito lungo e trasparente, a vestaglia, di organza e seta nera, fermata da una cintura di raso dello stesso colore dell’indumento, attraverso cui si vedeva l’intimo nero in satin …
Al collo, le avevano messo un collare rigido in Swarovski con un gancio … e ai polsi, fatti nella stessa maniera, due polsiere rigide … anch’esse dotate di gancio …
A completare il suo abbigliamento, le fecero indossare dei sandali laccati neri a tacco alto con cinturino alla caviglia …
I capelli le erano stati lasciati sciolti e scarmigliati mentre gli occhi le erano stati truccati con evidenza … con i colori dell’oro e del nero … l’eyeliner nero a creare un effetto cateyes … e molto mascara per dare l’effetto doll … un velo di blush rosa e del liptint rosso …
L’uomo la scrutò allungo con estrema attenzione, per assicurarsi che fosse tutto a posto, e poi, esordì … -E’ ora … -
Dal tavolo vicino a loro, afferrò delle catene … che attaccò, senza grandi complimenti e riguardo, ai ganci al collo e ai polsi dei lei … -Andiamo … mia merce preziosa … gli acquirenti ci stanno aspettando … -
La portava, attraverso quei bui ed umidi corridoi, come fosse un animale … trascinandola e strattonandola quando rallentava troppo il passo … senza alcun tipo di compassione … senza alcuna pietà …
Dopo alcuni minuti, che però a lei sembrarono interminabili, arrivarono finalmente in quella che era la sala dell’asta …
Tra loro e il pubblico … tra lei e la sua umiliazione … vi era solo un enorme tenda, pesante e nera … e niente altro …
L’uomo le fermò le catene ai lati opposti delle pareti ... lasciandola in piedi, con le braccia aperte e doloranti … –E adesso … stai brava qui … quando toccherà a te … ti svelerò al pubblico … - e dicendo così, se ne andò … abbandonandola a quella disperazione …
Non riusciva neanche a piangere, da quanto era annichilita da tutto quello che stava vivendo …
Mana … non racconterò mai a nessuno quello che hai dovuto subire … e poi, se riuscirò nella mia missione, ti prometto che mi batterò con tutta me stessa affinché altre donne non lo subiscano più …
- Tutto questo è abominevole … questa gente è abominevole … - disse Jet con voce piena di rabbia e disgusto …
-Anche se è vero … questo, non è il nostro maggior problema … - gli fece presente Albert, con voce molto dura, per nascondere la sua stessa nausea …
-Ma non ti viene da vomitare?- gli chiese sconvolto …
-Non siamo qui per le perversioni di questa gente annoiata … ma per la pazzia di uno di essi … -
002 inspirò profondamente … -Se penso che … è qui … a pochi metri da noi e … gira libero e indisturbato … come se niente fosse … io … io … -
-Jet, smettila . Dobbiamo stare calmi. Non possiamo perdere il controllo. Questa è una missione che non ammette errori. Inoltre … Joe … è molto provato e stanco … non dobbiamo … e non possiamo permetterci di distrarci per cose, ora come ora, inutili … e che non ci riguardano … -
L’amico annuì … -Hai ragione … di questi schifosi venditori e contrabbandieri di anime innocenti … ci penseranno Seven e gli altri, facendo irruzione qua dentro e portandoli tutti in galera, appena noi saremo fuori e alle calcagna di quel mostro e … di Françoise … -
Indossando una maschera, come tutti i presenti a quel genere di aste, Joe si aggirava nella sala … osservando gli acquirenti …
Vi erano uomini e donne … vestiti con abiti eleganti … che parlavano … bevevano e ridevano come se niente fosse …
E’ possibile che questa gente non si accorga di quello che sta facendo? … comprare una persona e ridurla a schiava sessuale solo per soddisfare i propri desideri e le proprie perversioni … è così gretto … e umiliante …
Era sconcertato e amareggiato per quello a cui stava assistendo, ma … non perdeva assolutamente di vista la sua missione … e sapeva che tra quei mostri, ce ne era uno ancora peggiore … e lui, lo doveva trovare … ad ogni costo.
L’asta era cominciata già da un po’ … quando il banditore decretò che sarebbe stata battuta l’ultima schiava … quella più preziosa …
Joe, Jet e Albert si irrigidirono … e, con il cuore in gola, si avvicinarono anche loro al palco …
-Bene signori … ora tocca all’ultimo oggetto della serata … -
009 ebbe un violento urto di vomito, sentendo l’uomo usare, con così tanta naturalezza, quel termine nei confronti di Françoise …
-E’ la merce più pregiata, che sia stata battuta qua dentro, nell’ultimo anno … - e così dicendo, tirò la tenda … scoprendo alla loro visuale, la povera ragazza, inerme e smarrita, incatenata alle pareti …
-Ecco a voi signori … una perla senza uguali … -
Dal pubblico salì un brusio di curiosità e il banditore continuò con il suo discorso …
-Una giovane ragazza … occidentale … bionda … con gli occhi azzurri e la pelle di seta e … udite udite … innocente e pura … - sussurrò quelle ultime parole con un piacere disumano che lasciò Joe e i suoi compagni agghiacciati …
Gli acquirenti iniziarono a mormorare in modo rumoroso … facendo salire la voce e la confusione …
-Signori ... signori … calmatevi! … l’asta inizierà subito … - sorrise … con un ghigno talmente soddisfatto che i tre ragazzi si trattennero a fatica, dal far saltare tutta la missione per spaccargli la faccia …
-L’asta … come potete ben capire, miei signori … partirà da una base molto alta, rispetto al solito, ma converrete con me … che questo è un pezzo molto pregiato … per questo … partiremo da … -
I compratori cominciarono a rilanciare immediatamente, contendendosi la ragazza come fosse un semplice oggetto, senza anima, in vendita … sotto gli occhi annichiliti dei tre cyborg …
Come poteva, quella gente, trattare un essere umano in quel modo? … come?
Françoise era stordita e persa … la luce e tutte quelle persone che la guardavano, senza pietà e senza riguardo, la rendevano così fragile e indifesa …
Vi prego … non guardatemi in quel modo …
La disperazione … l’umiliazione … e la paura … che Joe le leggeva sul volto, lo stravolse fino al midollo, rimanendogli, da quel momento in poi, impresso per sempre, come un marchio a fuoco, nel cuore …
Era fuori da qualsiasi concezione umana che riuscisse a sopportare impassibile quella crudeltà gratuita e senza senso … e, Dio solo, sapeva se avrebbe voluto annientare tutto e spazzare via quella gente rivoltante e senza cuore … per liberarla da quelle catene vergognose e portarla via da lì, ma … con una forza che non credeva di avere, ci riuscì … perché lo doveva a lei, per il sacrificio che stava facendo per Mana e per le altre ragazze …
009 si avvicinò a Jet ed ad Albert … osservando la scena in silenzio e … all’improvviso, con una lucidità impressionante, mormorò ai due … -Non va bene … -
002 e 004 si voltarono verso di lui, con occhi atterriti …
Il ragazzo inspirò nervosamente … -Ci sono troppe offerte … e ancora nessuno che sta offrendo una cifra da attirare l’attenzione del nostro uomo … -
Tra le poche cose che la Polizia Criminale era riuscita a comprendere sulle dinamiche dei passati omicidi, grazie anche ad un loro infiltrato alle aste, vi era un altro particolare inquietante … ovvero che, se la cifra della ragazza battuta all’asta, non attirava per un qualsiasi motivo l’attenzione del mostro, lui non l’avrebbe considerata …
Per questo, conoscendo questa peculiarità del profilo del loro uomo …
-Dobbiamo fare un’offerta anche noi … - così, facendosi estrema violenza su sé stesso … fece un’offerta, ma molto più alta di quelle che erano state fatte fino a quel momento e … in breve tempo, la situazione si smosse … lasciando solo tre acquirenti in lizza … di cui uno, era lui stesso …
Tuttavia, Joe non era convinto che, tra i due uomini che se la stavano contendendo, ci fosse chi cercavano …
… ma ad un certo punto, qualcosa cambiò ulteriormente …
Una voce … profonda ed oscura … proveniente da dietro le loro spalle, fece un’offerta così alta che gli altri due acquirenti si ritirarono subito e …
-E’ lui. E’ il nostro uomo. - concluse 009 con voce grave …
Françoise fu bendata e poi, affidata al suo acquirente … che la condusse fuori dall’edificio, fino ad un auto, dove vi fu fatta salire …
… sentì la chiave girare nel quadro e poi, il motore accendersi …
Sono nelle mani del carnefice di Mana e delle altre tre ragazze … e forse … anche del mio …
-Joe! Dobbiamo agire subito!-
-No.- disse con voce che non ammetteva replica …
Erano appostati fuori, vicino ad alcune finestre, della casa del mostro … un grosso ed elegante loft, leggermente fuori città …
-Cosa vuol dire, no? Maledizione! E’ nelle mani di quel mostro! Dobbiamo intervenire subito!-
Joe si voltò verso di lui, guardandolo gelidamente … -No. –
Jet rimase senza parole … era forse impazzito?
Albert però, sembrò capire il perché di quel suo rifiuto e cercò di calmare l’altro … -Jet calmati … siamo qui … non c’è pericolo … interverremmo ancora prima che lui possa alzare un dito contro di lei … lo sai benissimo.-
Quelle parole non lo fecero calmare molto, ma … non voleva mettere in pericolo 003 e quindi, restò in attesa … pronto a scattare …
L’uomo le tolse la benda dagli occhi … e lei aprì lentamente le palpebre …
La luce era soffusa e non ebbe grosse difficoltà ad abituarsi ad essa …
… fu infatti, molto peggio, avere finalmente di fronte a sé l’assassino di Mana …
Françoise lo guardò perplessa e basita …
Lui invece, le sorrise debolmente … scrutandola con attenzione … -Sei bella … molto bella … -
Le si avvicinò, questa volta sciogliendole la cintura dell’abito … per poi farle scendere il vestito lungo le spalle e lasciarla semivestita di fronte ai suoi occhi pieni di cupidigia …
-Sei perfetta … - sussurrò eccitato … prima di togliersi la maglia di dosso e rimanere a torso nudo …
Era un tipo alto e atletico … sui trent’ anni, dai capelli neri e gli occhi scuri e profondi … probabilmente, un mezzo sangue, perché i suoi lineamenti non erano quelli tipici di un orientale, ma neanche quelli di un occidentale … dal portamento sicuro … e dai modi distinti …
Tuttavia, ciò che la disturbava … confondeva … e stupiva maggiormente era che, sembrava un ragazzo qualsiasi … che in altre circostanze, le sarebbe potuto risultare perfino molto affascinante …
Dopo quel primo momento di confusione e sconcerto, 003 recuperò rapidamente padronanza di sé e fissò con minuziosità la sua immagine nella mente … per essere sicura di non dimenticare, per il resto della sua vita, l’assassino di Mana … sempre se … non fosse, per qualche gioco infausto del destino, morta per mano sua …
Nel frattempo, il tipo, lasciandola nel mezzo della stanza, con le mani legate dietro la schiena, si era avvicinato ad un ripiano vicino a loro, da cui poi, aveva preso qualcosa …
Fu allora, che lei trovò il coraggio di parlare … -Mi vuoi fare del male?-
Il giovane si irrigidì debolmente, voltandosi subito verso di lei … -No . Perché dovrei? … sei così bella … -
-E allora … perché … hai preso quel coltellino?-
Lui sorrise … -E’ solo per … toglierti quegli inutili pezzi di stoffa di dosso … -
-Davvero? –continuava a parlargli e a guardarlo con enorme distacco … quasi atona … e quasi non fosse materialmente lei …
-Sì. E ora basta parlare.- disse con tono irritato …
-Hai mai fatto male a qualcuno?- gli chiese bruscamente …
-Perché lo vuoi sapere? … cambierebbe le cose? –
Lei rimase in silenzio …
-Su … ora pensiamo solo a divertirci … -
-E’ questo quello che hai detto a Mana … quella notte?-
-Mana? … e chi sarebbe?- la sua voce si incrinò debolmente …
-Una ragazza … innocente … la cui unica colpa era … di essere bella … -
-Da quando … essere bella, è una colpa?-
-Non lo so … dimmelo tu . –
-Per me … non è una colpa … anzi … è un dono … -
-Allora … quale è stata la sua colpa e quella delle altre ragazze?-
Lui si incupì vistosamente e strinse forte l’impugnatura dell’arma … -Tu … parli troppo … e, soprattutto, non sai quello che stai dicendo … -
-Farò la loro stessa fine, vero? – proseguì, incurante delle sue parole …
Il giovane la guardò dritta negli occhi , riflettendo un attimo sulla sua domanda , e alla fine … -Sì … -
-Perché? … cosa c’è in noi … che ti disturba tanto … ?-
-Niente … siete semplicemente bellissime … -
-E allora perché? … -
-Mi sono stancato di sentirti parlare. – mormorò con tono assente … -Adesso … basta. –
Avvicinò la lama ad una delle spalline del suo reggiseno e lo tagliò … poi fece la stessa cosa all’altra …
-Perché l’hai fatto? … -
-Taci.-
-No … voglio sapere perché … perché hai fatto tutto quel male a Mana? … perché hai infierito sul suo corpo con tutta quella ferocia? Dimmelo … -
Si fermò, nuovamente, a riflettere sulle sue parole … -Sei innamorata?-
Françoise lo guardò confusa e smarrita … non si aspettava quella domanda …
-Rispondi. – le intimò con durezza …
-Cosa cambia? … anche se lo fossi … -
-Rispondi!- le urlò con rabbia …
003 deglutì nervosamente … e annuì …
-Fantastico … - esordì con tono sollevato … -Anche loro … lo erano … -
Lei non riusciva a seguirlo … -Cosa … vuoi dire?-
Lui sorrise … -E sei ancora innocente … -
-E’ … questo … ciò che fa scattare la molla in te?-
-Stai aspettando lui … vero? … deve essere il primo … perché è importante che lui sia il primo … vero?- gridò contro di lei … -Rispondi!-
La ragazza, senza poterselo impedire, tremò vistosamente, ma trovò lo stesso la forza di parlare … -Le hai uccise per questo? … perché erano innamorate e volevano solo aspettare la persona giusta?-
-L’amore non esiste … -
-No, non è vero … -
Lui rise … -Era quello che mi diceva sempre anche Reiko … -
-Reiko? … - nessuna delle vittime si chiamava Reiko … ne era sicura … quindi … chi era quella donna? … e perché, lui gliela nominava proprio in quel frangente? –Chi è ? … - chiese con un filo di voce …
Stranamente, lui gli rispose subito … -Il mio grande amore … o quello che, all’epoca, credevo essere … -fece una pausa … -Lei era come voi … voleva donarsi solo all’uomo che amava … -
-E allora … perché ce l’hai con lei e con noi?-chiese all’improvviso con voce concitata e ansiosa …
Di tutta risposta, lui inclinò leggermente la testa verso destra ed iniziò ad osservarla, come se fosse un semplice suppellettile …
-Non … mi guardare così … ti prego … -balbettò intimorita da quel tipo di sguardo …
Il volto del ragazzo si incupì improvvisamente e le gridò contro … -Non ero io il suo grande amore!-
Françoise si ritrasse spaventata, facendo alcuni passi indietro …
-Era la mia ragazza … e mi diceva che voleva aspettare di essere veramente pronta … perché era un passo importante … invece poi, arrivò lui e … -si fermò e con sguardo e voce assente, mormorò debolmente … - … l’amore non esiste … è solo una bugia … -
-Probabilmente … era solo … la persona sbagliata … -balbettò, guardandolo con occhi atterriti …
Lui scosse la testa … -No … le persone mentono … e l’amore è solo la loro più grande e ben riuscita menzogna … - c’era molta amarezza nelle sue parole e lei, per un attimo, ebbe compassione di lui … -Ma ora … torniamo a noi … innocente fanciulla innamorata … - e dicendo così, alzò di nuovo il viso verso di lei, questa volta però, su di esso, vi era dipinto solo rabbia e follia …
Quel suo profumo di buono e genuino, che percepiva ogni volta che le era così vicino, proprio come in quel momento, gli inebriava ogni giorno di più la mente, rendendolo in qualche modo, dipendente da lei … tuttavia, forse perché ancora troppo vive tutte quelle emozioni così forti, non riuscì ad esimersi da ammonirla …
-Non avresti dovuto provocarlo in quel modo … - le disse all’improvviso mentre lei gli stava cambiando la fasciatura …
Françoise si irrigidì debolmente, ma poi restò in silenzio …
-E’ stato pericoloso … e hai rischiato che … - si interruppe nervosamente … senza riuscire a concludere la frase …
Solo allora, lei alzò gli occhi verso di lui … -No … sapevo perfettamente … che voi eravate lì … con me … e che non avreste mai lasciato che mi facesse del male … -
-Sarebbe bastato un attimo e questa ferita … sarebbe stata sul tuo corpo e non sul mio … con la differenza che per te, sarebbe stata mortale … - concluse con tono grave, dando finalmente voce a quei pensieri drammatici che lo turbavano da quella notte funesta, di alcuni giorni prima …
003 finì di medicarlo … -Ma io sapevo per certo … che tu … questo … non l’avresti mai permesso … - sussurrò fievole, distogliendo rapidamente lo sguardo da lui …
Joe la guardò leggermente perplesso …
… non sapeva perché, ma era abbastanza sicuro che, in quelle parole, c’era molto di più, di quello che dicevano letteralmente … ma non ne fece cenno e si alzò, ringraziandola per le cure …
-Prego … -
-Françoise … - esitò …
-Sì, dimmi … - aspettando che lui continuasse, la ragazza iniziò intanto a riporre le bende e i medicamenti via …
-Hai fatto un ottimo lavoro … Mana … te ne sarà sicuramente grata … -
La ragazza, inconsciamente, trattenne il fiato per alcuni secondi e poi, annuì con tristezza …
-Come va?-
Sospirò … -Ora che è tutto a posto … bene … -
-Veramente … intendevo la ferita … - gli chiese mettendosi a sedere accanto a lui, a guardare l’oceano …
-Uhm … bene … non è stata niente di particolare … ne ho ricevute di ben peggiori … -
Jet annuì … -E … il cuore? … quello come sta?-
Il ragazzo rifletté un attimo sulle sue parole … -Meglio … non faccio più quell’incubo … -
-Ottimo … finalmente, riuscirai a dormire … -
-Sì … -
002 sospirò nervosamente, passandosi una mano tra i capelli … -Ti devo confessare una cosa … -
-Uhm … ?- in realtà, non stava badando troppo all’amico … in quanto la sua mente era assorta da altro …
-Françoise … sapeva del tuo sogno … glielo ho detto io, prima di andare all’Exid … -
009 si irrigidì bruscamente e si voltò a guardarlo turbato … -Cosa?-
-Mi spiace, ma … pensavo che se glielo avessi detto … lei avrebbe cambiato idea e si sarebbe messa da parte … invece … invece … non è stato così … -
-Non avresti dovuto farlo.- lo ammonì, irritato …
-Lo so … ma avevo paura … - fece una pausa … - … per la prima volta, nella mia vita … ho veramente avuto paura di perdere una persona a cui voglio bene … - disse con voce malferma …
-Jet … -
-Mi dispiace … non volevo tradirti … credimi … -
-Ok … - inspirò agitato … -Questa storia … ci ha sconvolti tutti e … ha minato le nostre menti … ma per fortuna, adesso, è tutto risolto … -
Ci fu un attimo di silenzio …
-Sai … che cosa mi ha risposto quando le ho detto del tuo sogno? – esordì inaspettatamente, turbandolo ancora di più … - … che se quello era il prezzo da pagare … per dare pace all’anima di Mana … lo avrebbe fatto … anche se … -
-Anche se … ?- inconsciamente, si agitò e lo spronò a terminare il discorso …
- … anche se … sapeva ed era certa che noi non lo avremmo mai permesso … -
Joe scosse la testa, sospirando … -Sta diventando sempre più difficile proteggerla … ci ascolta sempre meno … e sempre più spesso, vuole fare di testa sua … -
-Beh … cosa ti potevi aspettare? Non è più, quella ragazzina spaventata e smarrita che abbiamo conosciuto quando ci hanno trasformato in cyborg! … il suo reale carattere, determinato e sicuro, sta emergendo ogni giorno di più … e noi ne dobbiamo prendere atto … Françoise ha e ha sempre avuto ben chiaro i suoi obiettivi … molto più di noi e … non è , di sicuro, il tipo da rinunciarvi così facilmente … - e dicendo così, si alzò in piedi, guardando un’ultima volta il tramonto … -Torno dentro … è quasi ora di cena … vieni anche tu?-
-Sì … vi raggiungo subito … tu vai pure avanti … -
L’amico si avviò verso la porta quando all’improvviso si fermò … -Joe … -
-Dimmi … - trasalì debolmente …
-Sei l’unico … che può proteggerla … e per questo, per favore … fallo sempre … -
A quelle parole , Joe trattenne il fiato … ed ebbe bisogno di alcuni istanti per riprendersi … alcuni istanti, che servirono a Jet per dileguarsi e non approfondire quella richiesta …
Alla fine, rimasto solo, si alzò anche lui e si avvicinò al ponte, guardando l’oceano e il sole che stava svanendo all’orizzonte …
Stai tranquillo Jet … per l’amore che entrambi, dal primo giorno in cui l’abbiamo incontrata, proviamo per lei … la proteggerò al costo della mia vita … fino all’ultimo respiro …
Inspired by
Song Ji Eun’s
“Don’t Look At Me Like That”
and dedicated to
all women of all ages
and their unique strength …
© 08/11/ 2014
Cyborg 009 Fanfiction di www.cyborg009.it è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported
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